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Definition and meaning of Europa_centrale

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Wikipedia

Europa Centrale

                   

1leftarrow.pngVoce principale: Europa.

  Stati e regioni del Vecchio Continente che fanno parte del Centro Europa

L'Europa Centrale (anche Mitteleuropa o Europa danubiana) è una regione dell'Europa, compresa tra l'Europa Occidentale e l'Europa Orientale e tra l'Europa Settentrionale ed Europa Meridionale, per quanto variamente definite.
Il concetto di Europa Centrale, così come quello di una sua identità culturale, è in qualche modo elusivo.[1][2][3] Tuttavia la maggior parte degli studiosi asserisce che una distinta cultura centro-europea esista, per quanto controversa e dibattuta possa essere tale nozione.[4][5] Ciò si basa sulle "somiglianze che derivano da caratteristiche storiche, sociali e culturali"[4][6] e si caratterizza per essere stata "una delle più ricche fonti mondiali di talento creativo tra il XVII e il XX secolo"[7] Una pubblicazione delle Nazioni Unite impiega otto fattori "per definire una regione culturale chiamata Europa Centrale"[8] Cross Currents: A Yearbook of Central European Culture caratterizza l'Europa Centrale come "un Occidente abbandonato, o un luogo in cui Est ed Ovest collidono"[9].

Si tratta quindi di regioni che condividono una storia, di opposizione all'Est rappresentato dall'Impero ottomano e dalla Russia Imperiale, e, almeno fino alla prima guerra mondiale, di distinzione dall'Ovest in quanto conservatori opposti alle moderne idee liberali, acquisite con la Rivoluzione Francese. Essendo un concetto centrato sulla koiné latino-germanico-slava, è di conseguenza entrato in crisi a partire dalla dissoluzione degli imperi (tedesco, austro-ungarico, russo e ottomano), con la nascita di stati-nazione, e soprattutto della divisione della regione tra Patto di Varsavia e NATO durante la Guerra fredda, al termine della quale l'interesse per tale regione, è tornato d'attualità[10].

Negli anni 2000, l'Europa Centrale sta attraversando una fase di "risveglio strategico"[11] L'economia della regione mostra infatti ancora forti disparità rispetto ai livelli di reddito e agli standard di vita: l'Europa Centrale comprende alcune delle regioni più ricche d'Europa, ma anche alcune delle più povere.[12]

  Suddivisione dell'Europa secondo il tedesco Ständiger Ausschuss für geographische Namen

Indice

  Stati

L'estensione dell'Europa Centrale è oggetto di dibattito ma vi sono due confini certi, uno a Nord segnato dal Mar Baltico e uno a Sud delineato dalle Alpi che separano questa zona del Vecchio Continente dall'Europa meridionale Secondo la maggior parte delle fonti, tale regione include:

Alcune fonti vi aggiungono inoltre talune regioni di stati circonvicini, per ragioni storiche, geografiche e culturali:

  Stati dei monti Carpazi

Nel caso italiano l'inclusione di queste zone Nord-orientali nell'Europa centrale è dovuto solo a motivi storici.

  Morfologia

  Tra le Alpi e il Baltico

I confini geografici tra l'Europa Centrale e le regioni vicine (Europa Settentrionale e Europa Meridionale) sono definiti dal mar Baltico, le Alpi e la linea Isonzo-Krka-Sava-Danubio. I confini geografici rispetto all'Europa Occidentale e all'Europa Orientale (con l'eccezione del fiume Reno) sono meno chiaramente definiti, e il confine storico-culturale si è spostato frequentemente nel tempo.

  Bassopiano pannonico e monti Carpazi

I monti Carpazi dividono la pianura europea in due sezioni: il bassopiano pannonico centro-europeo ad ovest,[14] e la pianura sarmatica, ad est. A sud, il bassopiano pannonico è limitato dai fiumi Sava e Danubio.[15] Tale area corrisponde ai confini dell'antica Austria-Ungheria. Il bassopiano pannonico si estende sui seguenti paesi: Austria, Bosnia ed Erzegovina, Croazia, Ungheria, Romania, Serbia, Slovacchia, Slovenia e Ucraina.

  Regioni floreali in Europa

  Alpi Dinariche

Come estensione sud-orientale delle Alpi,[16] le Alpi Dinariche ricoprono 650 km lungo la costa del mar Adriatico, dalle Alpi Giulie nel nord-ovest fino al massiccio Šar-Korab a sud-est. Secondo talune fonti, tale catena montuosa è classificata come europa centro-meridionale.[17]

  Flora

La flora centro-europea si estende dalla Francia (Massiccio centrale) alla Romania (Carpazi) e alla Scandinavia meridionale.[18]

  Storia del concetto di Europa Centrale

  Belle Époque

  Una visione prebellica (1902) dell'Europa Centrale[19]

██ Paesi e regioni centro-europee: Germania ed Austria-Ungheria (con l'eccezione di Dalmazia e Bosnia-Erzegovina)

██ Regioni di transizione tra Europa Centrale ed Europa Orientale: Romania

Il concetto di Europa Centrale era già conosciuto all'inizio del XIX secolo[20] ma esso inizia a divenire oggetto di intenso interesse a partire dal XX secolo. Al suo inizio, l'idea di "Europa Centrale" mescolava scienza, politica ed economia, ed era strettamente connessa all'aspirazione della crescente economia tedesca di dominare una parte del continente, detta Mitteleuropa. Tale termine tedesco divenne talmente di moda da essere utilizzato anche in altri linguaggi per indicare i territori dal Reno alla Vistola (talvolta al Dniepr), e dal mar Baltico ai Balcani.[21][22]

Il 21 gennaio 1904, venne stabilita a Berlino l'Associazione Economica Centro-Europea (Mitteleuropäischer Wirtschaftsverein), volta all'integrazione economica di Impero tedesco e Impero austro-ungarico (con l'eventuale estensione a Svizzera, Belgio e Lussemburgo).

Nel 1915, Friedrich Naumann, teorico del pangermanesimo, pubblica il saggio Mitteleuropa[23], in cui indica la necessità di stabilire una federazione economica centro-europea al termine della grande guerra. L'idea di Naumann era che la federazione avesse al suo centro Germania ed Austria-Ungheria, ma comprendesse anche altre nazioni esterne all'Alleanza anglo-francese e alla Russia.[24] Tale concetto si perse con la sconfitta tedesca e la dissoluzione dell'Austria-Ungheria, per venire resuscitato negli anni trenta dall'ideologia nazista.

  Secondo il geografo francese Emmanuel de Martonne, nel 1927 l'Europa Centrale includeva, in base a criteri geografici e culturali: Germania, Svizzera, Austria, Polonia, Cecoslovacchia, Ungheria e Romania. Italia e Jugoslavia non venivano considerate a causa della loro posizione prevalentemente esterna allo spazio centro-europeo.[25]

Il concetto di mitteleuropa è tornato in auge negli ultimi decenni come versione idealizzata della convivenza tra popoli in Europa centro-orientale prima della grande guerra e della progressiva balcanizzazione della regione. Secondo tale visione, la mitteleuropa era uno spazio in cui cattolici, ortodossi, protestanti, ebrei e musulmani vivevano in (relativa) pace, coltivando ognuno le proprie radici, e arricchendosi della cultura e delle esperienze degli altri. Claudio Magris afferma che "La Mitteleuropa è oggi idealizzata quale armonia di popoli diversi ed è stata una tollerante convivenza comprensibilmente rimpianta dopo la sua fine."[senza fonte]Milan Kundera ricorda che "La Mitteleuropa non è uno stato. È una cultura o un destino. I suoi confini sono immaginari e devono essere ridisegnati al formarsi di ogni nuova situazione storica."[senza fonte]

  Anni venti e trenta

Il periodo interbellico (1918-1939) dovette affrontare nuovi problemi economici e geopolitici, e l'idea di Europa Centrale assunse un carattere differente. Durante la Belle Époque, il concetto di Europa Centrale comprendeva principalmente stati tedeschi, in cui i territori non popolati da tedeschi erano considerati come un'area di penetrazione; la posizione di leader dell'Impero tedesco sarebbe dovuta discendere naturalmente da tale dominanza economica.[20] A seguito della guerram, il centro di interesse si spostò sulla parte orientale - i nuovi paesi riapparsi sulla mappa europea: Polonia, Ungheria e Cecoslovacchia. Il Congresso Storiografico Internazionale di Bruxelles del 1923, così come quello successivo del 1933, si occuparono dell'idea di Europa Centrale. L'Europa Centrale cessò di essere soggetto delle mire tedesche e divenne un territorio in cui vari movimenti integrazionisti si posero il problema di risolvere le debolezze politiche, economiche ed etniche dei nuovi stati, di fronte alle pressioni tedesche e sovietiche.

Secondo Magda Adam, "sappiamo oggi che la rovina dell'Europa Centrale fu la Piccola Intesa, alleanza militare di Cecoslovacchia, Romania e Regno Serbo-Croato-Sloveno, creata nel 1921 non per la cooperazione centro-europea né per combattere l'espansione tedesca, ma per la malintesa nozione che un'Ungheria completamente impotente dovesse essere tenuta sotto contenimento".[26]

Tuttavia i conflitti di interesse erano troppo forti e né la Piccola intesa né l'idea di Międzymorze sopravvissero.

I movimenti avanguardisti dell'Europa Centrale costituirono una parte fondamentale dell'evoluzione modernista, raggiungendo il proprio picco negli anni venti.[27]

  Guerra Fredda

Dopo la seconda guerra mondiale, gran parte dell'Europa che era occidentale nella storia e nella cultura divenne parte del Blocco Sovietico. Il termine "Europa Centrale" venne applicato in maniera crescente solo ai paesi più occidentali del Patto di Varsavia (Germania Est, Polonia, Cecoslovacchia, Ungheria) per specificarli come stati socialisti dotati di forti legami culturali con l'Europa Occidentale.[28] Tale uso continuò alla fine della Guerra Fredda, quando tali paesi entrarono in un processo di transizione democratica.

La Guerra Fredda bloccò ogni ricerca sull'Europa Centrale nei paesi del blocco orientale, poiché avrebbe sottolineato una differenziazione tra Europa Orientale e centrale all'interno del blocco dei paesi socialisti, inaccettabile secolo la dottrina stalinista. Dall'altra parte, l'argomento divenne popolare in Europa Occidentale e Stati Uniti, soprattutto da parte di ricercatori emigrati dai paesi in questione[29]. Le ricerche antropologiche e storiografiche sull'Europa Centrale negli stessi paesi ripresero vigore a partire dagli anni novanta[30].

Secondo il Mayers Enzyklopädisches Lexikon (1980)[31], l'Europa Centrale era composta da Olanda, Belgio, Lussemburgo, Germania (Est ed Ovest), Polonia, Svizzera, Austria, Cecoslovacchia, Ungheria e Romania, più le regioni settentrionali di Italia e Jugoslavia (Slovenia, Posavina, Voivodina) e la Francia nordorientale (Alsazia e Lorena).

  Visioni contemporanee sull'Europa Centrale

Più che un'entità fisica, l'Europa Centrale è un concetto che si basa su una comunanza storica che contrasta con quella delle regioni circonvicine. La questione di come definire e che nome dare alla regione centro-europea è oggetto di dibattito. Molto spesso, la definizione scelta dipende dalla nazionalità e dalla prospettiva storica dell'autore considerato.

La teoria maggiormente accettata, di Jerzy Kłoczowski, include:[33]

Secondo Ronald Tiersky, il summit di Visegrád del 1991 tra i presidenti di Polonia, Ungheria e Cecoslovacchia era stato salutato al tempo come un fondamentale passo avanti nella cooperazione centro-europea, ma il gruppo di Visegrad divenne un mezzo di coordinamento per l'integrazione degli stati centro-europei nell'UE, mentre lo sviluppo di maggiori legami all'interno della regione andò a rilento[35].

Peter J. Katzenstein descrive l'Europa Centrale come un momento di passaggio nel processo di europeizzazione, che segna la transizione dei paesi del gruppo di Visegrad in maniere differenti ma comparabili[36]. Secondo Katzenstein, nel discorso pubblico tedesco contemporaneo, l'identità centro-europea fa riferimento alla separazione culturale tra Cattolicesimo romano ed Ortodossia orientale[36], e non esiste secondo lui una maniera non contestabile per definire se gli stati baltici e balcanici facciano parte dell'Europa Centrale oppure no[37].

Lonnie R. Johnson indica alcuni criteri per distinguere l'Europa Centrale dalle altre regioni europee:[38]

  • le frontiere degli imperi e regni medievali, che corrispondono in gran parte alle attuali frontiere religiose tra Cattolicesimo e Ortodossia[39]. Le popolazioni pagane dell'Europa Centrale vennero convertite al cattolicesimo, mentre nell'Europa Orientale e sud-orientale tale ruolo venne svolto dall'Ortodossia[39]
  • gli imperi multinazionali come caratteristica dell'Europa Centrale;[40] Polonia e Ungheria, oggi piccoli stati etnicamente omogenei, furono degli imperi all'inizio della loro storia, ospitando un'ampia varietà di popoli differenti.
  • in termini di auto-percezione, malgrado l'ampio dibattito, gli abitanti dell'Europa Centrale solitamente sono d'accordo su quali popoli siano esclusi dal gruppo: Serbi, Bulgari, Romeni e Russi[41]

Johnson considera l'Europa Centrale come un concetto storico dinamico, non secondo categorie spaziali/geografiche statiche; ad esempio, sottolinea come Lituania, una buona parte della Bielorussia e l'Ucraina occidentale si trovino oggi in Europa Orientale, mentre solo 250 anni fa erano parte della Polonia[40]
. Lo studio di Johnson sull'Europa Centrale ha ricevuto un'accoglienza positiva nella comunità scientifica.[42][43]

La Columbia Encyclopedia definisce come parte dell'Europa Centrale: Germania, Svizzera, Liechtenstein, Austria, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia ed Ungheria.[44] The World Factbook[45] e la Brockhaus Enzyklopädie utilizzano la stessa definizione, aggiungendo la Slovenia. Encarta non definisce la regione in modo chiaro, ma pone le stesse nazioni in "Europa Centrale" negli articoli su vari paesi, definendo la Slovenia come "Europa centro-meridionale"[46].

L'enciclopedia tedesca Meyers grosses Taschenlexikon (1999) definisce l'Europa Centrale come la parte centrale dell'Europa, senza precisi confini ad Est ed Ovest. Secondo tale fonte, il termine è principalmente usato per definire il territorio tra la Schelda e la Vistola, e dal Danubio alle porte di Moravia. Di solito, le nazioni considerate centro-europee sono Germania, Svizzera, Austria, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria, con l'aggiunta talvolta della Romania, e di Olanda, Belgio e Lussemburgo, in caso di definizione ampia.

Dopo l'Allargamento dell'Unione Europea il 1º maggio 2004, il termine Europa Centrale (meglio: Europa Centro-Orientale, in inglese Central and Eastern Europe, CEE) a volte è usato per indicare i nuovi membri dell'Unione Europea (dall'Estonia a Malta).

Per indicare i paesi di tale gruppo che si schierarono a fianco degli Stati Uniti durante la Seconda guerra del Golfo, Donald Rumsfeld coniò infine il termine Nuova Europa

  Cooperazione inter-governativa in Europa Centrale

Organismi sorti nel senso di mantenimento e sviluppo di un sentimento mitteleuropeo sono

  Europa danubiana

  Il corso del Danubio

Si parla di Europa danubiana intendendo quei Paesi dell'Europa attraversati dal Danubio e dai suoi affluenti.

Il Danubio attraversa, nell'ordine:

Il bacino idrico del Danubio, invece, interessa anche Svizzera, Italia (dove nasce l'importante affluente Drava), Slovenia, Bosnia ed Erzegovina, Montenegro, Albania, Macedonia, sul lato destro, e Repubblica Ceca e Polonia su quello sinistro. Pur essendo prevalentemente un concetto geografico, fin dal XV secolo il termine è presente anche in ambito culturale ed artistico.

A Vienna nel XV secolo è attiva un'Accademia danubiana.

Risale almeno al XVIII secolo il progetto di una Confederazione danubiana, con la quale rafforzare i legami politici, economici e culturali tra tutti i popoli e le nazioni di questa importante parte del continente.

Vengono detti Principati danubiani quelle formazioni politiche sottoposte a partire dal XIV secolo all'impero ottomano ma rivendicate dall'Ungheria già prima: Serbia, Bulgaria, Moldavia e Valacchia.

Tra i più importanti fautori dell'amicizia e della collaborazione tra i vari popoli danubiani meritano di essere citati, tra gli altri, Miklós Wesselényi, István Széchenyi e Lajos Kossuth (almeno negli ultimi anni di vita, passati in esilio a Torino).

In storia dell'arte si parla di Scuola danubiana per definere un gruppo di artisti rinascimentali attivi tra Germania e Ungheria (tra i quali Albrecht Altdorfer).

In linguistica si parla di Latino danubiano, per il latino parlato nell´Europa danubiana e da cui si sarebbe sviluppato il rumeno.

Anche nel calcio si parla di Scuola danubiana per descrivere il gioco espresso dalla Nazionale di calcio dell'Ungheria, dalla Nazionale di calcio dell'Austria e da quella della Cecoslovacca a partire dagli anni ´20 del XX secolo (caratterizzato da passaggi brevi, palla a terra, valorizzazione delle doti dei singoli giocatori). Tale stile di gioco fu adottato anche in Italia negli anni trenta (vedi il "Metodo" di Vittorio Pozzo).

  Note

  1. ^ Agh 1998, pp. 2–8
  2. ^ Central European Identity in Politics — Jiří Pehe. URL consultato in data 2010-01-31.
  3. ^ (1996-11-24) Culturelink Network - International Conference. URL consultato in data 2010-01-31.
  4. ^ a b Comparative Central European culture - Google Books. URL consultato in data 2010-01-31.
  5. ^ (Fall 2006) An Introduction to Central Europe: History, Culture, and Politics - Preparatory Course for Study Abroad Undergraduate Students at CEU.
  6. ^ Ben Koschalka - content, Monika Lasota - design and coding. To Be (or Not To Be) Central European: 20th Century Central and Eastern European Literature - Centre for European Studies, Jagiellonian University in Krakow. URL consultato in data 2010-01-31.
  7. ^ Ten Untaught Lessons about Central Europe-Charles Ingrao. URL consultato in data 2010-01-31.
  8. ^ http://unstats.un.org/unsd/geoinfo/gegn23wp48.pdf
  9. ^ Cross Currents. URL consultato in data 2010-01-31.
  10. ^ Central Europe — The future of the Visegrad group, The Economist,2005-04-14
  11. ^ The Mice that Roared: Central Europe Is Reshaping Global Politics - SPIEGEL ONLINE - News - International. URL consultato in data 2010-01-31.
  12. ^ central2013.eu - Regions
  13. ^ (2010-01-27) Vlada Autonomne Pokrajine Vojvodine - Index. URL consultato in data 2010-01-31.
  14. ^ (2008-11-13) Dark Series Research by Christine Feehan. URL consultato in data 2010-01-31.
  15. ^ http://www.icpdr.org/icpdr-files/14017
  16. ^ Encyclopædia Britannica. Dinaric Alps (mountains, Europe) - Britannica Online Encyclopedia. URL consultato in data 2010-01-31.
  17. ^ Juliane Dittrich. Die Alpen - Höhenstufen und Vegetation - Hauptseminararbeit. URL consultato in data 2010-01-31.
  18. ^ Wolfgang Frey e Rainer Lösch; Lehrbuch der Geobotanik. Pflanze und Vegetation in Raum und Zeit. Spektrum Akademischer Verlag, München 2004
  19. ^ Source: Geographisches Handbuch zu Andrees Handatlas, vierte Auflage, Bielefeld und Leipzig, Velhagen und Klasing, 1902.
  20. ^ a b "Mitteleuropa" is a multi-facetted concept and difficult to handle. URL consultato in data 2010-01-31.
  21. ^ A. Podraza, Europa Środkowa jako region historyczny, 17th Congress of Polish Historians, Jagiellonian University 2004
  22. ^ Joseph Franz Maria Partsch, Clementina Black, Halford John Mackinder, Central Europe, New York 1903
  23. ^ F. Naumann, Mitteleuropa, Berlin: Reimer, 1915
  24. ^ Regions and Eastern Europe Regionalism - Central Versus Eastern Europe. URL consultato in data 2010-01-31.
  25. ^ [1], [2] and [3]; Géographie universelle (1927), edited by Paul Vidal de la Blache and Lucien Gallois
  26. ^ a b The Versailles System and Central Europe - Deák CXXI (490): 338 - The English Historical Review. DOI:10.1093/ehr/cej100. URL consultato in data 2010-01-31.
  27. ^ Sourcebook of Central European avantgards (Los Angeles County Museum of Art) Between Worlds - The MIT Press. URL consultato in data 2010-01-31.
  28. ^ "Central versus Eastern Europe".
  29. ^ cfr. Oscar Halecki, The limits and divisions of European history, London and New York 1950
  30. ^ A. Podraza, Europa Środkowa jako region historyczny, 17th Congress of Polish Historians, Jagiellonian University 2004
  31. ^ Band 16, Bibliographisches Institut Mannheim/Wien/Zürich, Lexikon Verlag 1980
  32. ^ Erich Schenk, Mitteleuropa. Düsseldorf, 1950
  33. ^ Jerzy Kłoczowski, Actualité des grandes traditions de la cohabitation et du dialogue des cultures en Europe du Centre-Est, in: L'héritage historique de la Res Publica de Plusieurs Nations, Lublin 2004, pp. 29–30
  34. ^ Oskar Halecki, The Limits and Divisions of European History, Sheed & Ward: London and New York 1950, chapter VII
  35. ^ a b Tiersky, p. 472
  36. ^ a b c Katzenstein, p. 6
  37. ^ a b Katzenstein, p. 4
  38. ^ "Central Europe: enemies, neighbors, friends", by Lonnie R. Johnson, Oxford University Press, 1996
  39. ^ a b Johnson, p.4
  40. ^ a b Johnson, p. 4
  41. ^ Johnson, p. 6
  42. ^ Legvold, Robert (May/June 1997) Central Europe: Enemies, Neighbors, Friends. URL consultato in data 2009-05-20.
  43. ^ Selected as "Editor's Choice" of the History Book Club. URL consultato in data 2009-05-20.
  44. ^ a b (2009) Europe. URL consultato in data 2009-05-01.
  45. ^ a b (2009) The World Factbook: Field listing - Location. URL consultato in data 2009-05-03.
  46. ^ Slovenia. URL consultato in data 2009-05-01.
  47. ^ Johnson, p.11-12
  48. ^ Larousse.fr : encyclopédie collaborative et dictionnaires gratuits en ligne

  Voci correlate

  Bibliografia

  • Jacques Le Rider, La Mitteleuropa, Presses Universitaires de France, Paris 1994
  • Massimo Libardi, Fernando Orlandi, Mitteleuropa. Mito, letteratura, filosofia, Silvy edizioni, 2011

  Altri progetti

  Collegamenti esterni

   
               

 

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